In questi giorni di “fase 2” in cui gradualmente l’estate si avvicina e le temperature aumentano, alcuni dei quesiti frequenti che pervengono ai nostri uffici sono i seguenti:

  • posso accendere il condizionatore?!?
  • come lo devo gestire?!?
  • quali manutenzioni devo fare?

Le domande e le conseguenti risposte sono riferite in modo particolare ad ambienti di lavoro, anche se le linee guida forniscono indicazioni anche per ambienti domestici.

Cerchiamo di rispondere a questi quesiti aggiungendone altri e facendo riferimento alle indicazioni ufficiali in tal senso.

Le principali indicazioni provengono da due circolari del Ministero dell’Interno e da una linea guida dell’ ISS, scaricabili a fondo pagina.

Il condizionatore può propagare il virus?

Come indicato dalla circolare n. 3868 del 27 maggio 2020, condizionatori e climatizzatori in buono stato di manutenzione e dotati di filtri efficienti non sono stati individuati, sulla base delle attuali evidenze, quale fonte di diffusione del contagio.

Suggeriamo a questo punto di fare attenzione alle premesse, non sempre banali:

  • buono stato di manutenzione;
  • dotati di filtri efficienti.

Queste condizioni devono essere assicurate.

Posso accendere il condizionatore?

Nei documenti riportati non è riscontrabile alcun tipo di divieto. Quindi la risposta è si, lo posso accendere.

Tuttavia: a determinate condizioni, di cui sotto si riportano alcuni estratti e meglio dettagliate nei documenti di riferimento.

A quali condizioni? Come lo devo gestire?

In particolare il Rapporto ISS, nella revisione 2 del 25 maggio 2020, fornisce dettagliate informazioni (è di seguito scaricabile).

In sintesi i “punti chiave” sono i seguenti:

  • regolazione della direzione dell’aria (non addosso alle persone);
  • aerazione e ventilazione frequenti, ricambio con aria esterna massimo possibile;
  • parametri microclimatici adeguati (temperatura 24 – 26 °C e umidità relativa 50% );
  • disattivazione della funzione di “ricircolo” [ove possibile, ndr*]
  • regolazione dei periodi di funzionamento;
  • manutenzione periodica e pulizia con cadenza possibilmente mensile; pulizia delle prese e griglie di ventilazione, preferibilmente con soluzioni con percentuale minima di alcool etilico pari al 70% in volume (vedi i possibili prodotti);
  • mantenimento in efficienza dei filtri.

* La funzione di ricircolo è di possibile disattivazione in impianti quali UTA (Unità di Trattamento Aria) che utilizzano per il loro funzionamento aria proveniente dall’esterno. Si tratta in genere di sistemi presenti all’interno di ospedali, RSA, supermercati, grossi ambienti in genere. Un normale condizionatore a split e motocondensante esterna, funziona sempre e necessariamente in condizione di “ricircolo” perchè lavora proprio attraverso meccanismi di progressivo trattamento l’aria dell’ambiente – Vedi seguito.

Sono sconsigliati ventilatori a soffitto, pavimento o tavolo in locali con più operatori.

Il Rapporto ricorda di evitare di utilizzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray
direttamente sul filtro per non inalare sostanze inquinanti (es. COV), durante il funzionamento e prestare particolare attenzione all’uso di tali spray nel caso di personale con problemi
respiratori
, es. soggetti asmatici.

Normali split e condizionatori

Per quanto riguarda i piccoli impianti autonomi fissi di riscaldamento/raffrescamento (es. climatizzatori a pompe di calore split o climatizzatori aria-acqua) oppure siano utilizzati sistemi di climatizzazione portatili collegati con un tubo di scarico flessibile dell’aria calda appoggiato o collegato con l’esterno, deve essere effettuata una pulizia regolare del filtro dell’aria di ricircolo in dotazione all’impianto/climatizzatore per mantenere livelli di filtrazione/rimozione adeguati.

Ogni quanto tempo pulire?

La pulizia deve essere effettuata in base alle indicazioni fornite dal produttore e ad impianto fermo.

Si raccomanda di programmare una periodicità di pulizia dei filtri che tenga conto del reale funzionamento del climatizzatore (quindi più frequente se molto utilizzato) delle condizioni climatiche e microclimatiche e dell’attività svolta.

Nel locale e del numero di persone presenti; secondo il Rapporto ISS è consigliabile una pulizia ogni quattro settimane. La polvere catturata dai filtri rappresenta un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri e funghi, e comunque di agenti biologici.

Prestare particolare attenzione all’uso di tali spray nel caso di personale con problemi respiratori, es. soggetti asmatici. Si ricorda che sono prodotti chimici e devono essere inclusi nella specifica valutazione dei rischi nonché utilizzate le dovute misure di prevenzione e protezione (es. DPI).

Rapporto ISS e circolari di riferimento

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Curiosità: “depuratori d’aria”

Come indicato dal Rapporto, nel caso in cui si voglia dotare gli ambienti con sistemi portatili di depurazione dell’aria [es. con filtri High Efficiency Particulate Air filter (HEPA) – ad alta efficienza – o Ultra Low Penetration Air (ULPA) – nel link alcuni esempi] la scelta ottimale del sistema deve tenere in considerazione vista l’ampia variabilità delle prestazioni offerte dai diversi sistemi: la volumetria dell’ambiente, il layout, il tipo di attività svolta, il numero di persone.

Alcuni esempi di prodotti reperibili su Amazon.it:

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