Lo scorso 26 novembre si è tenuto il Consiglio di Amministrazione del Conai durante il quale sono state accolte alcune proposte, formulate dal CTPV (Comitato Tecnico Permanente di Valutazione), volte alla riclassificazione delle fasce contributive degli imballaggi in plastica. Restano confermate le quattro fasce contributive (A, B1, B2 e C), tuttavia sono stati inseriti in una fascia più agevolata tutti quegli imballaggi per i quali è stata dimostrata una filiera di selezione e riciclo già efficace e consolidata o in fase di concreto consolidamento e sviluppo.

Le modifiche introdotte si sono rese necessarie al fine di:

  • poter esplicitare meglio l’elenco delle tipologie di imballaggi ricadenti in fascia C;
  • chiarire l’assoggettamento per imballaggi che in modo residuale finiscono anche nel circuito non prevalente;
  • confermare che la discriminante per poter far rientrare un imballaggio nelle fasce A, B1 o B2 è l’esistenza di un circuito industriale di riciclo e che, laddove i circuiti siano ancora in fase sperimentale, gli imballaggi devono essere ricompresi in fascia C;
  • far confluire in fascia B2 tutti gli imballaggi che trovano già destino a riciclo per quantitativi anche significativi ma non in modo omogeneo per flussi o territorio nazionale (“riciclo non consolidato da circuito C&I – Commercio & Industria – e/o domestico).

Al contempo, è stata aggiornata la “Lista degli imballaggi in plastica”, disponibile on-line sul sito del Conai, che sarà in vigore a partire dal 1° gennaio 2020. Nel seguito si riportano le principali novità riguardanti le fasce contributive A, B1 e B2. Si ricorda che tutti gli imballaggi non ricadenti nella “Lista degli imballaggi in plastica” devono essere collocati nella fascia contributiva “C”.

Fascia contributiva A

Imballaggi con una filiera industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata, in prevalenza da circuito Commercio&Industria

Fino al 31/12/2019, la fascia contributiva A sarà destinata agli imballaggi selezionabili e riciclabili da circuito Commercio&Industria (C&I). A partire dal 1° gennaio 2020, invece, la fascia A cambierà leggermente definizione in quanto sarà quella relativa agli imballaggi con una filiera industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata, in prevalenza da circuito C&I. Le principali novità riguardano:

  • tappi dei boccioni per distributori di acqua: fino a fine 2019 saranno in fascia B2, a partire dal 1° gennaio 2020 verranno “promossi” in fascia A;
  • cisternette IBC e fusti: fino alla fine del 2019 saranno compresi in fascia A tutte le cisternette IBC e i fusti, indipendentemente dal materiale e dalla capacità. Con l’anno nuovo saranno classificati in fascia A solo le cisternette IBC e i fusti in polietilene ad alta densità (HDPE) con capacità uguale o superiore a 30 litri;
  • liners, sacchi per uso industriale, cappucci per copertura pallets, big bags, film per pallettizzazione, film termoretraibile per fardellaggio, pluribolle e altri cuscini ad aria rientreranno in fascia A esclusivamente se in polietilene (PE) monopolimero non espanso e non metalizzato/verniciato con metalli.

Fascia contributiva B1

Imballaggi con una filiera industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata, in prevalenza da circuito domestico

Le principali novità che saranno valide per la fascia B1 a partire dal 1° gennaio 2020 sono le seguenti:

  • i barattoli in PET monopolimero, trasparenti o trasparenti colorati con o senza etichetta, vengono “promossi” nella fascia contributiva B1 (quelli opachi rimangono in fascia C);
  • gli “altri” contenitori rigidi in HDPE con capacità fino a 5 litri di colore diverso dal nero con o senza etichetta vengono “equiparati” alle bottiglie, ai flaconi e alle taniche dello stesso materiale e con la stessa capacità e rientrano, pertanto, in fascia B1.

Fascia contributiva B2

Imballaggi con una filiera industriale di selezione e riciclo in fase di consolidamento e sviluppo, da circuito Domestico e/o C&I

Alcune novità riguarderanno anche la fascia contributiva B2, in particolare:

  • gli imballaggi rigidi in polipropilene (PP) vengono retrocessi dalla fascia contributiva B1 alla B2 poiché la loro filiera di riciclo non è ancora consolidata come quella degli imballaggi ricadenti in fascia B1;
  • i tappi, le chiusure e i coperchi (diversi da quelli di fascia A) rimangono in fascia B2 a patto che siano rigidi;
  • gli imballaggi rigidi in PP monopolimero o PE monopolimero, di colore diverso dal nero e privi di cariche minerali aggiunte in massa (quali secchi, vaschette, vasetti, ecc.), diversi da quelli di fascia A, B1 e C, vengono ricompresi in fascia B2;
  • le etichette (coprenti o non coprenti) non incollate, in PE monopolimero, PP monopolimero o multistrato PE/PP, di colore diverso dal nero e non metalizzate/verniciate con metalli, dotate di perforazioni/punzonature per facilitarne la rimozione e accompagnate da istruzioni che invitino il consumatore a procedere a tal senso, vengono promosse in fascia B2 (fino al 31/12/2019 tutte le etichette ricadono in fascia C);
  • è stata creata un’apposita voce, all’interno della fascia B2, per le seminiere e le cassette alimentari, in polistirene espanso (EPS) destinate al circuito C&I;
  • gli imballaggi flessibili in PE monopolimero, non metallizzati/verniciati con metalli e di colore diverso dal nero (diversi da quelli di fascia A) vengono ricompresi nella fascia B2. La stessa cosa vale anche per gli imballaggi flessibili in PP monopolimero o multistrato PE/PP, non metallizzati/verniciati con metalli e di colore diverso dal nero e destinati al circuito Domestico;
  • le bottiglie, i flaconi, le taniche e altri contenitori rigidi di capacità fino a 5 litri in HDPE con colorante nero selezionabile vengono inseriti nella fascia B2.

[a cura di: Ing. Davide Marcheselli – Syrios Srl]

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