Definizione e rischi
L’art. 107 del D.lgs. 81/2008 definisce, come lavoro in quota, una qualunque attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad un’altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile.
Il rischio più evidente legato ai lavori in quota è rappresentato dalla caduta dall’alto, il quale costituisce una delle principali cause di infortunio, talvolta anche mortale, in ambito lavorativo.
Prevenzione e protezione
![formazione lavori in quota corso](https://www.ambientesicurezzanews.it/wp-content/uploads/2019/04/lavori-in-quota-742x1024.jpg)
Come stabilito dall’art.111 del D.lgs. 81/2008, il datore di lavoro, in caso di lavori temporanei in quota che non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, deve scegliere le attrezzature di lavoro più idonee in modo da garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, privilegiando sempre le misure di protezione collettiva (ad es. parapetti) rispetto alle misure di protezione individuale.
Qualora le misure di protezione collettiva non possano essere installate e/o utilizzate, i lavoratori devono utilizzare idonei sistemi individuali di protezione contro le cadute dall’alto, composti da diversi elementi, quali: assorbitori di energia, connettori, dispositivi di ancoraggio, cordini, dispositivi retrattili, linee vita, imbracature. I DPI di protezione contro le cadute dall’alto rientrano all’interno di quelli di terza categoria in quanto proteggono contro i rischi di morte o lesione grave. Tali DPI, se da un lato riducono il rischio di caduta dall’alto, dall’altro ne introducono di nuovi, ad esempio:
- effetto pendolo: il corpo
dell’operatore, dotato di imbracatura collegata ad un apposito punto di
ancoraggio, in caso di caduta, è soggetto ad un movimento oscillatorio
incontrollato (e incontrollabile) che può portare ad urti contro ostacoli; - sindrome da imbraco: in seguito ad una
caduta, il corpo dell’operatore imbracato rimane appeso senza possibilità di
muoversi. Tale situazione può portare, nel giro di poco tempo, alla perdita di
conoscenza e, nei casi più gravi, alla morte.
Per ridurre tali rischi e per utilizzare i DPI anticaduta nel modo corretto è di fondamentale importanza che i lavoratori ricevano informazione, formazione e (soprattutto) addestramento adeguati relativamente ai rischi specifici a cui sono esposti, ai sensi degli art. 36 e 37 del D.lgs. 81/2008.
Inoltre chi esegue lavori in quota con rischio di caduta dall’alto deve anche essere sempre formato e addestrato al corretto utilizzo dei DPI anticaduta, come previsto dall’art. 77, comma 4, lettera h) “Il datore di lavoro […] assicura una formazione adeguata e organizza, se necessario, uno specifico addestramento circa l’uso corretto e l’utilizzo pratico dei DPI” e comma 5 “In ogni caso l’addestramento è indispensabile per ogni DPI che […] appartenga alla terza categoria”.
Il corso formazione per lavoratori in quota: cosa prevede?
Ad oggi, la formazione per addetti ai lavori in quota non è normata in modo specifico (ad es. a differenza della formazione regolata mediante accordi Stato-Regioni), ad eccezione dei corsi di formazione per gli addetti al montaggio, smontaggio e trasformazione di ponteggi e per gli addetti ai sistemi di accesso e posizionamento mediante funi (come previsto dall’Allegato XXI del D.lgs. 81/2008).
Tuttavia, la formazione per i lavoratori che eseguono i lavori in quota e che utilizzano i DPI anticaduta è obbligatoria, ai sensi dell’art. 37 del D.lgs. 81/2008, il quale prevede che il “datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, con particolare riferimento a […] rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell’azienda.
Nella nostra proposta formativa, per gli addetti ai lavori in quota, sono previsti corsi di formazione aventi una durata pari a 8 ore, così suddivisi:
- 4 ore di modulo teorico, durante le quali vengono affrontati diversi argomenti,
tra cui: normativa vigente, caduta dall’alto, tipologia di DPI anticaduta,
definizione delle modalità per il corretto uso dei DPI anticaduta in relazione
alle problematiche operative, ecc.; - 4 ore di addestramento pratico all’utilizzo di DPI anticaduta.
È proposto un aggiornamento quinquennale della durata di 4 ore.
Formazione PLE e lavori in quota
Un quesito frequente è il seguente: il corso di formazione per l’utilizzo della PLE (Piattaforma di Lavoro Elevabile) può soddisfare il corso lavori in quota? In senso generale la risposta deve essere a nostro parere negativa.
Perchè? Vedi la risposta
[a cura di: Ing. Davide Marcheselli – Dott. Matteo Melli – Syrios Srl]