Posso far vaccinare i miei lavoratori che vanno all’estero?

Questa è una domanda che ci viene sottoposta da aziende che hanno la necessità di inviare all’estero i propri lavoratori per attività che non possono svolgersi a distanza, quindi ad esempio in videoconferenza, perchè prevedono interventi tecnici, montaggi di macchine, attività svolte on site presso il sito produttivo del cliente.

Premessa

Abbiamo già avuto modo di illustrare in questa pagina i contenuti del Protocollo per la vaccinazione in azienda sottoscritto lo scorso 06 aprile.

Come indicato nel Protocollo Nazionale del 6 aprile e nella DGR n. 4401 del 10/3/2021 di Regione Lombardia, l’estensione della campagna vaccinale nelle aziende si colloca all’interno del Piano Nazionale di vaccinazione ma NON supera le priorità individuate a livello nazionale e previste nei Piani Regionali Vaccini.

Tradotto in termini pratici: le operazioni di vaccinazione in azienda potranno partire quando la disponibilità di vaccini sarà tale da non interferire e/o rallentare la campagna nazionale.

Lo stesso Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (Andrea Orlando) ha dichiarato che:

  • il “canale” di vaccinazione aziendale si affiancherà a quello della sanità locale;
  • non verrà superato il criterio dell’età e delle persone più vulnerabili;
  • la data di partenza è legata all’approvvigionamento di dosi.

La fornitura dei vaccini (e dei relativi costi) sarà a carico dello Stato o della Struttura di supporto al Commissario straordinario per l’emergenza COVID-19, tramite il Servizio Sanitario Regionale. Chiaramente l’azienda dovrà sobbarcarsi tutti i costi relativi all’organizzazione (spazi adeguati, sanificazione, ecc.)

Di fatto ogni azienda (o un gruppo di più aziende) tramite le Associazioni di categoria di riferimento, possono dichiarare la disponibilità ad attivare un “punto di vaccinazione” all’interno della propria azienda.

La comunicazione arriverà all’Azienda Sanitaria di riferimento che, dopo aver verificato la disponibilità di vaccini, concorda le modalità di ritiro degli stessi.

Per poterlo fare, il documento INAIL elenca una serie di requisiti preliminari, tra cui:

  • Popolazione lavorativa sufficientemente numerosa. Se l’azienda ha pochi lavoratori, sono possibili modalità organizzative promosse dalle associazioni di categoria;
  • Avere sede nel territorio dell’Azienda Sanitaria che fornisce i vaccini;
  • Avere ambienti idonei per l’accettazione, la somministrazione e l’osservazione post-vaccinazione (l’idoneità verrà valutata dall’Azienda Sanitaria che fornirà il vaccino);
  • Dotazione informativa che consenta una adeguata registrazione delle vaccinazioni.

L’adesione dei lavoratori è volontaria e deve essere raccolta dal Medico Competente o dal personale sanitario opportunamente individuato, nel rispetto della normativa privacy.

Il confronto con gli enti

Abbiamo quindi raccolto un po’ di informazioni che condividiamo in questo articolo. Ovviamente la situazione è in evoluzione, per cui le informazioni valgono in questo preciso momento storico e devono essere considerate con tutto il beneficio del dubbio che queste situazioni richiedono.

Le informazioni riguardano la Regione Lombardia ed in particolare la Provincia di Mantova, anche se in parte possono essere estese per analogia.

Vorrei vaccinare i miei lavoratori: a chi mi rivolgo?

Al momento un’azienda che vuole attivarsi per le vaccinazioni, a meno che non si tratti di una azienda di grandi dimensioni, per prima cosa deve rivolgersi alla propria Associazione di categoria e comunicare sia la sua disponibilità per le vaccinazioni che il numero indicativo di lavoratori che intendono vaccinarsi.

Le associazioni di categoria giocheranno un ruolo di “mediazione” tra la fase di prenotazione e di effettuazione dei vaccini.

L’associazione di categoria, una volta che riceve la richiesta dall’azienda, la comunica all’ATS che a sua volta girerà la richiesta alla Regione per l’approvvigionamento dei vaccini.

Ordine di priorità

E’ importante considerare che al momento siamo in una fase embrionale perché la precedenza viene data alle categorie individuate dal Piano Nazionale sulla base dell’età e di eventuali fragilità.

Indicativamente dalla seconda metà di maggio dovrebbero essere disponibili molte più dosi di vaccino rispetto ad oggi e quindi probabilmente si inizierà a vaccinare anche i lavoratori delle aziende che ne hanno fatto richiesta.

Avere lavoratori che vanno all’estero NON costituisce una corsia preferenziale.

Quali le opzioni?

A giorni (indicativamente 2 settimane) Regione Lombardia dovrebbe pubblicare un protocollo ad hoc, tuttavia in linea di massima nel protocollo dovrebbero (il condizionale è d’obbligo perché bisognerà poi verificare il contenuto del protocollo regionale quando uscirà) esserci 3 possibilità di vaccinazione per i lavoratori, una volta che la segnalazione dall’azienda arriva alla Regione:

  1. Per aziende grandi (indicativamente hanno più di 150 lavoratori) la vaccinazione verrà fatta direttamente in azienda, a patto che si rispettino i requisiti del protocollo, dal Medico Competente, che a sua volta dovrà avere fatto apposito corso di formazione su come vaccinare;
  2. Per aziende medio-piccole:
    1. la vaccinazione verrà fatta negli hub vaccinali presenti in Provincia per tutti gli altri cittadini. Di fatto, verrà creata una “linea” di vaccinazione dedicata alle aziende;
    2. In centri medici privati (ad es. quelli della medicina del lavoro) che abbiano i requisiti richiesti dal Protocollo.

Quindi un’azienda che manifesta la disponibilità di vaccinare i propri lavoratori per prima cosa deve comunicarlo alla propria associazione di categoria, dopodiché non resta che aspettare che ATS chiami quando sarà il turno dei propri lavoratori.

Viaggiare all’estero per lavoro

Si ricorda che a prescindere dalla situazione pandemica attuale, il lavoro fuori sede e in particolare all’estero deve essere oggetto di valutazione e gestione adeguata.

Abbiamo effettuato un approfondimento in epoca “pre-covid” a questo link.

In particolare alla luce della situazione attuale si raccomanda di fare riferimento al portale www.viaggiaresicuri.it e a seguire tutte le procedure previste per i viaggi all’estero e nel contesto attuale.

E’ anche possibile effettuare una verifica di carattere normativo alla pagina: https://infocovid.viaggiaresicuri.it/.

[a cura di: Ing. Davide Marcheselli, Dott. Matteo Melli – Syrios Srl]

Pagine a cura di:

Via M. Teresa di Calcutta, 4/E
46023 Gonzaga (Mantova)
www.syrios.it - info@syrios.it


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